Cenni Storici

Psicosintesi, Psicodramma. Psicoanimazione, NF Training, Gruppi di Incontro, Reintegrazione Primaria, Gestalt, Terapia Centrata sulla Persona, Terapia della Famiglia, Bioenergetica, Analisi Transazionale…: sono tutte metodologie di cui molti hanno sentito parlare: meno nota è, almeno qui in Italia, la Psicologia Umanistica, che è un movimento cui tutte queste diverse forme di lavoro psicologico fanno capo e dai cui principi hanno tratto ispirazione.

La Psicologia Umanistica fu voluta e fu fondata principalmente da: Abraham Maslow (“l’Autorealizzazione”, “l’Esperienza di Vetta”, “la Gerarchia dei bisogni”,”Sviluppo del potenziale umano”) Rollo May(“Psicologia e Psicoterapia Esistenziale”,” Amore e Volontà”) Carl Rogers (“Terapia Centrata sulla Persona”).

Fu sviluppata dall’esigenza di trovare una via alternativa – “la terza via” – alla PsicologiaComportamentistica imperante negli USA negli anni ’60, e alla Psicoanalisi, per ritornare alla concreta esperienza umana nella vita quotidiana.

La focalizzazione sul “qui e ora” rappresentò il ponte tra passato e futuro, la via per attualizzare – nel lavoro sul presente – la storia dell’individuo, non solo per intervenire sul disagio presente, ma anche per aiutare le persone a sviluppare le proprie potenzialità.

Divennero pertanto oggetto di interesse psicologico aspetti dell’esperienza umana da sempre trascurati quali:

il soddisfacimento dei bisogni di base
l ‘autorealizzazione
l’autostima
la spontaneità
l’autonomia
il sé
la produttività creativa
l’amore
la rappresentazione dei valori
l’essere
il divenire
l’esperienza trascendentale

La Psicologia Umanistica si avvicina ai fatti umani da un punto di vista esperienziale, vuole, cioè, innanzitutto, comprendere effettivamente ciò che la persona sente, vive ed esperimenta, con la mente, con l’anima, come con il corpo.

La sua preoccupazione è che l’eccessivo e preliminare riferimento ai concetti di una teoria possa impedire l’autentica comprensione dell’altro e farci perdere la sua effettiva presenza.

L’esperienza è la base della vera conoscenza ed accade nel presente.
Noi non potremo mai, infatti, capire realmente un essere umano, “incontrarci con lui”, sulla base delle idee astratte, della logica, delle categorie generali.

E se l’esistenza umana è relativa all’ “esserci” e non “all’essere”, categoria astratta, solonel presente è possibile esistere per l’uomo; quindi il “qui e ora” rappresenta l’unico “momento” in cui sia possibile per l’uomo riappropriarsi della propria storia.

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