Le radici europee

La Psicologia Umanistica è nata negli Stati Uniti, ma ha anche raccolto i frutti della Psicologia e filosofia Esistenziale e fenomenologica europee: Heidegger, Husserl, Sartre, Binswanger e tanti altri sono i pensatori nei confronti dei quali la Psicologia Umanistica è debitrice, senza dimenticare R.D. Laing e quanti operando nei filone dell’antipsichiatria hanno reso umano il disagio psichico ed esistenziale.
Per quanto riguarda l’Italia è stata fondamentale, negli anni ’60, l’opera di Roberto Assagioli – che solo recentemente si comincia ad apprezzare nella giusta misura – creatore della Psicosintesi.

II ruolo della Psicologia Umanistica oggi
Anche se i principi della Psicologia Umanistica hanno avuto un’ampia risonanza e, come abbiamo visto, si sono espressi in diverse metodologie, riteniamo che la sua funzione non si sia completamente esaurita: la tentazione di risolvere il disagio esistenziale con una pillola, di ricondurre tutto ad alterazioni fisiologiche, con il passare degli anni non è certo diminuita, tutt’altro; al lato opposto, ma sempre semplificando, si vorrebbe risolvere tutto con il “pensiero positivo”, con le “buone vibrazioni” e con delle tecniche, incluse alcune che si rifanno alla P.U. stessa.

In questo contesto la Psicologia Umanistica ha il compito di continuare a richiamare l’attenzione di tutti coloro che operano in campo psicologico, sociale, didattico, sanitario sui suoi principi e sulle possibili applicazioni nei diversi settori.

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